Tra i giochi
preferiti di sempre, sia dagli adulti che dai bambini, da praticare nel tempo
libero sulla spiaggia, nei parchi o nei cortili, il Badminton è anche
meglio conosciuto in Italia con il termine Volano. La caratteristica
“pallina con le piume”, insieme alla racchetta, ne costituiscono l’attrezzatura
di base. Il Badminton è oggi uno sport olimpico, dopo aver
compiuto il suo esordio ufficiale nel 1992 alle Olimpiadi di Barcellona ed
essere stato sport dimostrativo alle Olimpiadi di Seul nel 1988; oggi può
contare su 164 associazioni affiliate alla Federazione Internazionale Badminton
World Federation (BWF) ed è il terzo sport più praticato al mondo. Ne
esiste, inoltre, una versione ufficiale da spiaggia chiamata “Beach Badminton”
con un suo regolamento tecnico specifico per il doppio e per il singolo.
Storia
Le radici del Badminton sono molto antiche; già a partire dal I secolo a.C. vi sono testimonianze di un gioco cinese in cui venivano adoperati volani e rudimentali racchette. Da qui cominciò a diffondersi anche in Giappone, in India, in Sumeria, in Grecia e fino ad approdare in Inghilterra dove diviene ufficialmente una disciplina sportiva nel 1860 nella “Badminton House”, un castello inglese, in cui vengono codificate le regole del gioco che vedrà la sua diffusione in tutto il mondo.
Nel 1934 viene fondata l’International Badminton Federation (IBF) che raggruppa le nazioni costituenti: il Canada, la Danimarca, L’Inghilterra; la Francia, l’Irlanda, l’Olanda, la Nuova Zelanda e la Scozia. Dal 2007 l’IBF è divenuta Badminton World Federation (BWF) e attualmente rappresenta l’organo di governo dello sport Badminton con sede a Kuala Lumpur (Malesia), uffici a Losanna (Svizzera) e collabora attivamente per lo sviluppo del Badminton insieme al CIO (Comitato Olimpico Internazionale).In Italia il Badminton compare negli anni ’40; già dai primi anni ’60 inizia a diffondersi ma ancora in modo poco efficace. È grazie a Riccardo Simonetti, padovano e appassionato di questo sport, che nasce la prima Federazione Italiana (1960-66) che si affilia all’IBF. Le scuole italiane più importanti per la promozione e la diffusione del Badminton in Italia diventano Merano e Bolzano. Nel 1974, a seguito delle intuizioni del Cav. Aurelio Chiappero, viene creata la prima Federazione Italiana di Volano (FIDV) e nel 1976 si costituisce la “Associazione Italiana Badminton Squash” ottenendo il riconoscimento della Federazione Italiana Tennis.
Nel 1977 si svolge il primo campionato italiano e ad aprile del 1978 la squadra Nazionale italiana, composta di 6 giocatori, partecipa ai Campionati Europei a Preston, in Inghilterra.
Il primo regolamento tecnico di gioco venne stampato nel 1978 mentre un anno dopo viene pubblicato quello dei Campionati Italiani a squadre. Il 1985 segna un periodo di ulteriori cambiamenti in Italia. Il 24 marzo dello stesso anno viene approvato lo scioglimento dell’Associazione Italiana Badminton Squash (AIBS) che sancisce la scissione dei due sport e la costituzione della Federazione Italiana Badminton (FIB), ancora sotto il patrocinio della Federazione Italiana Tennis. Con l’inserimento del Badminton all’interno del programma ufficiale delle Olimpiadi di Barcellona nel 1992, la Federazione Italiana fa richiesta ufficiale al CONI per avere il riconoscimento quale federazione effettiva e non più associata. Tale riconoscimento arriva il 31 ottobre 2000 e viene reso effettivo a partire dal 2002 sotto la presidenza di Rodolfo La Rosa.
Nei Giochi Olimpici di Pechino del 2008 l’unica atleta a rappresentare l’Italia è stata Agnese Allegrini, una figura importante, che assieme alla federazione, contribuisce molto alla promozione e affermazione di questo sport in Italia anche in senso educativo e scolastico.
Le radici del Badminton sono molto antiche; già a partire dal I secolo a.C. vi sono testimonianze di un gioco cinese in cui venivano adoperati volani e rudimentali racchette. Da qui cominciò a diffondersi anche in Giappone, in India, in Sumeria, in Grecia e fino ad approdare in Inghilterra dove diviene ufficialmente una disciplina sportiva nel 1860 nella “Badminton House”, un castello inglese, in cui vengono codificate le regole del gioco che vedrà la sua diffusione in tutto il mondo.
Nel 1934 viene fondata l’International Badminton Federation (IBF) che raggruppa le nazioni costituenti: il Canada, la Danimarca, L’Inghilterra; la Francia, l’Irlanda, l’Olanda, la Nuova Zelanda e la Scozia. Dal 2007 l’IBF è divenuta Badminton World Federation (BWF) e attualmente rappresenta l’organo di governo dello sport Badminton con sede a Kuala Lumpur (Malesia), uffici a Losanna (Svizzera) e collabora attivamente per lo sviluppo del Badminton insieme al CIO (Comitato Olimpico Internazionale).In Italia il Badminton compare negli anni ’40; già dai primi anni ’60 inizia a diffondersi ma ancora in modo poco efficace. È grazie a Riccardo Simonetti, padovano e appassionato di questo sport, che nasce la prima Federazione Italiana (1960-66) che si affilia all’IBF. Le scuole italiane più importanti per la promozione e la diffusione del Badminton in Italia diventano Merano e Bolzano. Nel 1974, a seguito delle intuizioni del Cav. Aurelio Chiappero, viene creata la prima Federazione Italiana di Volano (FIDV) e nel 1976 si costituisce la “Associazione Italiana Badminton Squash” ottenendo il riconoscimento della Federazione Italiana Tennis.
Nel 1977 si svolge il primo campionato italiano e ad aprile del 1978 la squadra Nazionale italiana, composta di 6 giocatori, partecipa ai Campionati Europei a Preston, in Inghilterra.
Il primo regolamento tecnico di gioco venne stampato nel 1978 mentre un anno dopo viene pubblicato quello dei Campionati Italiani a squadre. Il 1985 segna un periodo di ulteriori cambiamenti in Italia. Il 24 marzo dello stesso anno viene approvato lo scioglimento dell’Associazione Italiana Badminton Squash (AIBS) che sancisce la scissione dei due sport e la costituzione della Federazione Italiana Badminton (FIB), ancora sotto il patrocinio della Federazione Italiana Tennis. Con l’inserimento del Badminton all’interno del programma ufficiale delle Olimpiadi di Barcellona nel 1992, la Federazione Italiana fa richiesta ufficiale al CONI per avere il riconoscimento quale federazione effettiva e non più associata. Tale riconoscimento arriva il 31 ottobre 2000 e viene reso effettivo a partire dal 2002 sotto la presidenza di Rodolfo La Rosa.
Nei Giochi Olimpici di Pechino del 2008 l’unica atleta a rappresentare l’Italia è stata Agnese Allegrini, una figura importante, che assieme alla federazione, contribuisce molto alla promozione e affermazione di questo sport in Italia anche in senso educativo e scolastico.
Il gioco
Il Badminton si gioca in
singolo o in doppio su un campo rettangolare, che può ricordare un piccolo
campo da tennis, di 6,10 m di larghezza per 13,40 m di lunghezza, con una rete
posta trasversalmente ad un’altezza che al centro del campo deve essere di 1,52
m dalla superficie del campo e 1,55 m sopra le linee laterali del doppio. Lo
scopo del gioco è colpire il volano con la racchetta e inviarlo sopra la rete
nel campo valido opposto facendolo cadere a terra senza che l’avversario riesca
a prenderlo e a rimandarlo indietro. Se ciò accade, la coppia o il singolo
giocatore acquisiscono un punto a loro favore che li condurrà ad aggiudicarsi
il primo dei tre set previsti (si gioca al meglio dei tre set) quando
totalizzeranno 21 punti.
Il Badminton è uno dei giochi di rinvio più veloce, dal momento che i migliori giocatori con uno smash (schiacciata) sono in grado di lanciare il volano fino a velocità di 300 km|h, e per questa sua caratteristica permette a coloro che scelgono di praticarlo di sviluppare e migliorare specifiche capacità motorie condizionali, coordinative e tattiche.
Tra le capacità condizionali: la rapidità e la velocità
Tra le capacità coordinative: in particolare quella oculo-motoria, di anticipazione motoria, equilibrio, il timing (giusto tempo).
Il Badminton è uno dei giochi di rinvio più veloce, dal momento che i migliori giocatori con uno smash (schiacciata) sono in grado di lanciare il volano fino a velocità di 300 km|h, e per questa sua caratteristica permette a coloro che scelgono di praticarlo di sviluppare e migliorare specifiche capacità motorie condizionali, coordinative e tattiche.
Tra le capacità condizionali: la rapidità e la velocità
Tra le capacità coordinative: in particolare quella oculo-motoria, di anticipazione motoria, equilibrio, il timing (giusto tempo).
Attrezzature
per il gioco
La tecnica di gioco è subordinata alla qualità del materiale del quale è composta l’attrezzatura. È necessario, infatti, avere a disposizione racchette e volani idonei a seconda del livello di gioco e di competizione al quale si partecipa. Nei club si gioca con volani in piuma d’oca che purtroppo hanno la tendenza a rompersi o a deteriorarsi facilmente, pur garantendo un’ottima tenuta in traiettoria. Per l’insegnamento scolastico conviene optare per dei volani sintetici di plastica o contenenti una pallina di sughero. Essi si differenziano anche per colore: quelli rossi sono i più veloci, quelli blu sono i cosiddetti “normali”, mentre quelli verdi sono i più lenti.
Le racchette, composte da un “pezzo unico”, permettono una trasmissione ottimale della forza . sono molto leggere, ma anche meno solide e più costose rispetto a quelle a “due pezzi”. Le racchette si differenziano inoltre per la loro rigidità e per la diversa ripartizione del peso:
- Equilibrate
- Più pesanti sul manico
- Più pesanti sul reticolato o “piatto” della racchetta
La tecnica di gioco è subordinata alla qualità del materiale del quale è composta l’attrezzatura. È necessario, infatti, avere a disposizione racchette e volani idonei a seconda del livello di gioco e di competizione al quale si partecipa. Nei club si gioca con volani in piuma d’oca che purtroppo hanno la tendenza a rompersi o a deteriorarsi facilmente, pur garantendo un’ottima tenuta in traiettoria. Per l’insegnamento scolastico conviene optare per dei volani sintetici di plastica o contenenti una pallina di sughero. Essi si differenziano anche per colore: quelli rossi sono i più veloci, quelli blu sono i cosiddetti “normali”, mentre quelli verdi sono i più lenti.
Le racchette, composte da un “pezzo unico”, permettono una trasmissione ottimale della forza . sono molto leggere, ma anche meno solide e più costose rispetto a quelle a “due pezzi”. Le racchette si differenziano inoltre per la loro rigidità e per la diversa ripartizione del peso:
- Equilibrate
- Più pesanti sul manico
- Più pesanti sul reticolato o “piatto” della racchetta
Ogni incontro di Badminton comincia
con il servizio che deve essere obbligatoriamente effettuato in diagonale nel
campo da gioco avversario, all’interno dell’area “di servizio” rettangolare. La
zona di ricezione del singolo è un po’ più ampia rispetto a quella del doppio.
Se i punti del giocatore che serve sono pari, il servizio viene effettuato da
destra. Se il punteggio è invece dispari, il servizio viene eseguito da
sinistra. Il giocatore al servizio deve colpire il volano al massimo
all’altezza della vita (non più in alto!), non può effettuare delle finte o
ritardi e la “testa” della racchetta deve essere visibilmente al di sotto della
mano. Gli altri gesti o colpi fondamentali hanno tutti una terminologia
anglosassone poiché il primo regolamento originario fu redatto in Inghilterra
nel 1860:
- Clear: tiro, grazie al quale il volano dalla linea di fondo arriva vicino alla linea di fondo del campo avversario.
- Lob: tiro dalla rete fino alla linea di fondo della parte opposta.
- Drop: tiro dalla linea di fondo. Il volano atterra subito dopo la rete.
- Drop a rete: tiro debole, che comincia e termina vicino alla rete dei rispettivi campi.
- Drive: tiro veloce, piatto, appena sopra la rete e che atterra al centro o in fondo al campo da gioco avversario.
- Smash: tiro effettuato con forza, diretto verso il basso, eseguito dal fondo del campo in direzione del centro o del fondo del campo opposto.
La maggior parte degli spostamenti durante una partita di Badminton viene effettuata molto rapidamente e in tutte le direzioni. Ciò presuppone un appoggio ottimale del piede. Il movimento delle gambe è fondamentale così come gioca un ruolo importante l’equilibrio, utile per essere sempre pronti a scattare in ogni direzione e consentire al corpo di assumere le posizioni più idonee ed efficaci per i diversi colpi (in appoggio su una gamba, su due gambe, accovacciati…).
- Clear: tiro, grazie al quale il volano dalla linea di fondo arriva vicino alla linea di fondo del campo avversario.
- Lob: tiro dalla rete fino alla linea di fondo della parte opposta.
- Drop: tiro dalla linea di fondo. Il volano atterra subito dopo la rete.
- Drop a rete: tiro debole, che comincia e termina vicino alla rete dei rispettivi campi.
- Drive: tiro veloce, piatto, appena sopra la rete e che atterra al centro o in fondo al campo da gioco avversario.
- Smash: tiro effettuato con forza, diretto verso il basso, eseguito dal fondo del campo in direzione del centro o del fondo del campo opposto.
La maggior parte degli spostamenti durante una partita di Badminton viene effettuata molto rapidamente e in tutte le direzioni. Ciò presuppone un appoggio ottimale del piede. Il movimento delle gambe è fondamentale così come gioca un ruolo importante l’equilibrio, utile per essere sempre pronti a scattare in ogni direzione e consentire al corpo di assumere le posizioni più idonee ed efficaci per i diversi colpi (in appoggio su una gamba, su due gambe, accovacciati…).
Il centro del gioco non corrisponde
alla metà geometrica della metà campo. La migliore posizione di attesa non è
dunque quella che vede il giocatore al centro del campo. A seconda dell’azione
che si presenta ci sarà una posizione di attesa ottimale; dopo un “drop”, ad
esempio, il giocatore rimarrà vicino alla rete, poiché il tiro dell’avversario
sarà probabilmente debole e corto. Al contrario dopo un “clear”, l’avversario
risponderà con un tiro lungo e veloce. In questo caso è meglio avvicinarsi alla
linea di fondo. Un piccolo salto, effettuato quando l’avversario colpisce il
volano, permette di accelerare l’azione di difesa.
Il
Palabadminton
Il Palabadminton è il primo palazzetto dello sport in Italia progettato su misura per le specifiche esigenze tecniche del Badminton, concesso dal Comune di Milano, nell’ambito di un progetto ventennale. Quest’ultimo ha tra i suoi obiettivi quello di sostenere adeguatamente lo sviluppo tecnico di questo sport dal settore giovanile, scolastico e fino a quello professionistico.
Il Palabadminton è il primo palazzetto dello sport in Italia progettato su misura per le specifiche esigenze tecniche del Badminton, concesso dal Comune di Milano, nell’ambito di un progetto ventennale. Quest’ultimo ha tra i suoi obiettivi quello di sostenere adeguatamente lo sviluppo tecnico di questo sport dal settore giovanile, scolastico e fino a quello professionistico.
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