Stanziati 500
mila euro per la realizzazione del Festino 2012, il pubblico può vedere i
lavori presso i Cantieri culturali della Zisa. Quest’anno il Festino durerà di
più, infatti vi saranno tre giorni di musica al Foro Italico e ovviamente non
mancherà la tradizionale sfilata del carro che quest’anno avrà la forma di
un’imbarcazione. Il 13, per la vigilia, sul palco del Foro Italico si
esibiranno le band emergenti, il 15 sul palco si esibiranno gli artisti folk,
ed invece per quanto riguarda il 14, la sfilata del carro della Santuzza, il programma è il seguente:
Prima che il
corteo parta dalla cattedrale, sulla facciata della chiesa sarà proiettata
l’immagine di un narratore che leggerà un prologo nello stile del “cunto”
dell’Opera dei pupi, da sottofondo ci sarà un’orchestra del conservatorio,
sulle cui note danzeranno 20 ballerini.
A piazza
Bologni ci sarà la prima
sosta in cui si esibiranno 200 danzatori, per un flash mob, e
indosseranno coppole e foulard da carrettiere, a fare da sfondo musicale “ciuri
ciuri” arrangiata in chiave ska.
La seconda
sosta sarà ai quattrocanti, qui sulle quattro facciate verrà
proiettato un video tridimensionale, e quando il carro giungerà al centro
dell’incrocio, il sindaco Orlando, vi salirà sopra per gridare “Viva Palermo e
Santa Rosalia”.
In via Roma
ci sarà la terza sosta,
qui sarà coinvolto il pubblico in un altro flash mob sempre sulle note di
“ciuri ciuri”.
Quarta
ed ultima sosta
sarà a Porta Felice, in questa tappa vi saranno 30 attori che dalle terrazze
dei bastioni mimeranno e reciteranno un saluto alla Santa.
Al
termine del corteo,
al Foro Italico, ci saranno i fuochi d’artificio accompagnati da un concerto di
un’orchestra, composta da 25 elementi, selezionati attraverso un avviso
pubblico.
La serata
continuerà nel segno della musica pop e rock, di band selezionate sempre
attraverso un avviso pubblico.
La Santuzza
Molto brevemente, è la storia di una ricchissima e nobile fanciulla
palermitana di origini normanne, Rosalia Sinibaldi, nata nel 1130 e, ancor
giovane, morta nel 1166 nella grotta ove oggi si erge il santuario e ove,
probabilmente, furono trovati i suoi resti.
Rosalia si era ritirata sul monte, presumibilmente da monaca, per condurre
una vita da eremita, rinunciando alla ricchezza ed agli agi della nobiltà
normanna. Da allora nessuno mai seppe la fine di questa nobile fanciulla.
Dopo secoli, nel 1624, mentre a Palermo infieriva la peste che decimava il popolo, lo spirito di Rosalia appare in sogno prima ad una malata di peste, poi ad un cacciatore. A quest'ultimo Rosalia indicò la strada per ritrovare i suoi resti ossei, e chiese di portarli in processione per la città. Così fu fatto: ove passavano i resti della Santa i malati guarivano e si univano alla processione, liberando totalmente la città in pochi giorni dall'orribile morbo !
Da allora la processione si ripete ogni anno con il fine di proseguire nei secoli il rituale di liberazione dai mali che affliggono l'umanità.
IL FESTINO, come viene detta la festa, è infatti dal 1624 un appuntamento fisso per i palermitani come per tutti i cristiani è il Natale: la festa patronale della città cade il 15 di Luglio ma inizia ben due giorni prima. L'apice della manifestazione è la processione del 15 Luglio, con l'uscita di un favoloso carro trainato da Buoi o altri animali (nel seicento addirittura erano Elefanti) che portano in trionfo la statua della Santa ed i suoi resti lungo lo storico percorso che va dalla Cattedrale di Palermo al Foro Italico percorrendo il Corso Vittorio Emanuele già detto Cassaro all'epoca in cui avvenne la liberazione dalla peste. In testa alla processione è l'Arcivescovo di Palermo che insieme al Sindaco della città aprono il corteo. Centinaia di migliaia sono i partecipanti che riempiono totalmente ogni centimetro di spazio delle strade interessate al corteo.
Ogni anno viene proposto un nuovo tema alla processione che prevede anche manifestazioni e spettacoli allegorici all'aperto che si svolgono tutt'intorno il carro: uno spettacolo in cui trasuda tutto il folklore e la cultura palermitana, sicuramente da non perdere per chi transita per Palermo in quei giorni.
Dopo secoli, nel 1624, mentre a Palermo infieriva la peste che decimava il popolo, lo spirito di Rosalia appare in sogno prima ad una malata di peste, poi ad un cacciatore. A quest'ultimo Rosalia indicò la strada per ritrovare i suoi resti ossei, e chiese di portarli in processione per la città. Così fu fatto: ove passavano i resti della Santa i malati guarivano e si univano alla processione, liberando totalmente la città in pochi giorni dall'orribile morbo !
Da allora la processione si ripete ogni anno con il fine di proseguire nei secoli il rituale di liberazione dai mali che affliggono l'umanità.
IL FESTINO, come viene detta la festa, è infatti dal 1624 un appuntamento fisso per i palermitani come per tutti i cristiani è il Natale: la festa patronale della città cade il 15 di Luglio ma inizia ben due giorni prima. L'apice della manifestazione è la processione del 15 Luglio, con l'uscita di un favoloso carro trainato da Buoi o altri animali (nel seicento addirittura erano Elefanti) che portano in trionfo la statua della Santa ed i suoi resti lungo lo storico percorso che va dalla Cattedrale di Palermo al Foro Italico percorrendo il Corso Vittorio Emanuele già detto Cassaro all'epoca in cui avvenne la liberazione dalla peste. In testa alla processione è l'Arcivescovo di Palermo che insieme al Sindaco della città aprono il corteo. Centinaia di migliaia sono i partecipanti che riempiono totalmente ogni centimetro di spazio delle strade interessate al corteo.
Ogni anno viene proposto un nuovo tema alla processione che prevede anche manifestazioni e spettacoli allegorici all'aperto che si svolgono tutt'intorno il carro: uno spettacolo in cui trasuda tutto il folklore e la cultura palermitana, sicuramente da non perdere per chi transita per Palermo in quei giorni.
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