Ciao Giovanni, vorrei farti un'intervista!
Da pubblicare sul mio blog!
Vorrei sapere un po’ di te, di come è nata
questa tua passione per il teatro, le poesie,
Quale commedia o rappresentazione teatrale
fu galeotta nella tua ispirazione?
Come mai hai deciso di scrivere in dialetto
siciliano?
Sei anche tu attore nelle tue opere
teatrali?
Cosa ti aspetti del 2013?
Hai in cantiere altri commedie?
Chi è stato vicino a te lungo il tuo
percorso?
E ti ha aiutato nel realizzare il tuo sogno?
Ciao Cetta, la
proposta della tua intervista, mi lusinga. Per questo ti ringrazio
immensamente.
Di me, c’è tanto da
dire, che non basterebbe un libro, forse un giorno, scriverò la mia biografia.
Ora, mi limiterò a
raccontarti, le fasi salienti del mio percorso di vita.
Scoprii per caso all’età
di sette anni, di amare la scrittura. Ricordo che avevamo come compito a
scuola, di fare un piccolo tema. Ed io, scrissi quattro pagine. Quello fu, il
mio primo racconto
“Giuseppe vagabondo”.
A 0tto anni, scoprii il teatro. Ricordo che, due giovani registi palermitani,
vennero a Belmonte ad insegnarci cosa fosse il teatro. Mi piacque tanto, ma non
sapevo cosa realmente fosse, quel mondo. Lo scenografo, ci diede un compito di
rappresentare tramite disegno, la vita tra
mafia e droga. Io, non sapendo disegnare (tuttora non riesco) mi rifiutai, lui
indignato mi cancellò dalle iniziative teatrali. Non ricordo poi, perché mi
assentai per diversi giorni da scuola, forse causa febbre. Al mio ritorno, vidi
un cartellone affisso al centro della parete, con su scritto “Giovanni Allotta
attore protagonista” .
Lo ricordo, come se
fosse ancora oggi! In un primo momento, la notizia mi rese attonito, ma poi,
esplose la mia gioia. Parlando col regista, mi confidò, che in me vedeva l’unica
persona in grado di supportare quel personaggio ambiguo “un giovane mafioso
ipocrita” .
Poi, dopo un anno, la
commedia teatrale divenne un film locale. Da lì, decisi che da grande avrei
fatto l’attore di cinema e teatro.
Nel corso degli anni,
mi avvicinai sempre più al teatro, con scuole, chiese.
Nel 2002, feci una
accademia di cinematografia a Roma, con la direzione artistica del maestro
Giuseppe Ferrara. Noto regista per i suoi film di mafia come: Cento giorni a
Palermo, Giovanni Falcone, donne di mafia etc.…
Nel mio cammino
teatrale scolastico, incontrai Rocco Chinnici che mi prese nella sua compagnia,
di cui, ne feci parte per tanti anni.
Crescendo, notavo che
i miei manoscritti tra poesie e racconti, attiravano molti consensi positivi.
Così all’età di 24 anni, mi misi in gioco scrivendo testi teatrali. Fino ad
allora, conoscevo il teatro realista di Scarpetta, De Filippo, Martoglio,
Pirandello.
Ispirarmi alla loro
scrittura, mi sembrava pesante per i nostri tempi. Lunghi monologhi, poche risate…Così
decisi, di usare il loro realismo e, unirle alla mia comicità innata.
Così, iniziai a
scrivere commedie che facessero ridere, ovvero, le commedie brillanti! La mia
prima tragicommedia in tre atti è stata “cchiù scuru di mezzanotte ‘un po’
fari”. I giovani siciliani che dicono no, alla mafia. Purtroppo, tratto da una
storia vera! ho miscelato in questi tre atti, dal pianto di risate, al pianto
per la commozione finale. All’inizio, facendolo leggere ai miei amici di
teatro, la derisero al punto che, mi avevano ordinato di stracciarla. Io, credendo
fortemente al suo valore, continuavo a crederci. Allontanandomi dal gruppo di Belmonte,
mi isolai nel mio mondo. Fu proprio lì che per caso, conobbi un maestro del
teatro. Con 40 anni di esperienza. Da subito, credette alle mie opere che ne
realizzò una “ A fissazione è peggio da malatìa” . ancora oggi, mi segue
facendomi migliorare nella recitazione, come nella scrittura. Per me, è un
secondo padre! Tornando alla mia prima commedia, ancora oggi, è la commedia più
realizzata sia in italiano che in dialetto. Una soddisfazione personale è, la
versione italiana a dicembre scorso, è stata rappresentata a Sunchales,
(Argentina) .
Le mie commedie
nascono in dialetto, in quanto io sia siciliano, ma poi le riscrivo in italiano,
cambiando tante cose. Una battuta dialettale, non ha lo stesso effetto, in
italiano.
L’anno scorso, ho
anche avuto l’onore di dirigere una mia commedia brillante “Cercasi marito
pensionato importante che muoia subito” a Grenoble (Francia)
È stata una
esperienza indimenticabile! Mi sentivo così imbarazzato dai tanti elogi, al
punto che, mi proposero d’insegnare
teatro italiano, in Francia.
I miei testi, hanno
ricevuto grandi consensi anche dalla Nuova Zelanda, da parte di italiani
emigrati. Che dire? Moralmente, non potrei ricevere premio migliore, no?
Da lì, ho continuato
il filone della commedia brillante realista. Riscuotendo tanto successo di
pubblico. Per ora, sto lavorando sulla mia ventesima commedia.
Solo per te cara Cetta,
ti svelo i retroscena…
Questo nuovo lavoro,
è un forte grido di liberazione dalla mafia e dal pizzo! Si lo so, è un tema
molto forte, ma amo le sfide! È una storia ambientata nei mercati antichi di
Palermo. Tra una risata ed un’altra, ci sarà un finale, mozzafiato!!!!
Non te lo svelo,
perché se no, finisce il bello della sorpresa, eh!
Non a caso, ho messo
come titolo “ Ho vinto!”
Si, proprio così!
Moralmente, per tutto quello che sto
ricevendo alla mia giovane età, ho già vinto! spero che, questa commedia sia e diventi,
almeno quello è il mio interesse, un simbolo per la lotta alla mafia e al
pizzo!
Io, da qualche mese,
ho deciso di mettermi in gioco coi miei testi, partecipando ai concorsi
nazionali. Non sempre mi classifico, ma ricevo grandi consensi.
Finalmente è arrivata
la svolta! Domenica 3 Febbraio, sarò premiato a Roma con la mia commedia “ la
parrocchia controsenso” seconda classificata. Evvai!!!!!!
Adesso, siamo in fase
di lavoro, per un cortometraggio in cui, sono il protagonista insieme a Luigi
Maria Burruano. Speriamo che sia una ottima vetrina per me!
Che dire ancora? Spero
solo che, il 2013 sia per tutto il mondo, un anno ricco di pace, amore, fede e
lavoro! Che ultimamente, manca!!!!
Cara Cetta, mi son
reso conto che ho già scritto tanto, è meglio che stacchi la spina…
Vorrei concludere con
una mia poesia, dedicandola a tutti quelli come me, che vivono umilmente, ed in
particolare a te Cetta, che mi hai tenuto in considerazione con la tua
intervista, proponendoti, umilmente!
“NON IMPORTA VOLARE
IN ALTO PER FAR VEDERE CHE ESISTI, COI PIEDI PER TERRA CAMMINANO GLI ANGELI”
Buona vita a tutti!
Grazie Giovanni! Per
la tua disponibilità e soprattutto grazie per l’onore che porti nel nostro
paese.
Tu come tanti artisti di Belmonte siete la risorsa più importante che ci
sia! Perché grazie a voi…
Belmonte Vive!
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