Cari Marco e Cetta, desidero esprimervi il mio pensiero sul
tema dell'aumento del prezzo del pane perchè Voi possiate farlo conoscere, se lo ritenete opportuno, ai
vostri Lettori.
Com'è noto, in data
20/5/2013 nel nostro Comune, è stato aumentato da tutti i Panettieri di
Belmonte il prezzo del pane da 2.00 a 2,
40 euro ( cioè del 20% ) e nella stessa data il sottoscritto, intuendo subito la gravità di tale decisione, ha
chiesto al Sindaco, nel corso del Consiglio Comunale che si teneva nella stessa
data, di adoperarsi, nella sua veste istituzionale, per bloccare l'aumento sopra
citato. Non ricevendo alcuna comunicazione da parte del Sindaco, in
data 27/5/2013 ho presentato una interrogazione
dove gli chiedevo, dopo avere ravvisato una probabile operazione di
cartello e rappresentato le difficoltà per le famiglie belmontesi nel dovere
sostenere l'aumento del pane, cosa intendesse fare per bloccare l'aumento del prezzo del pane, per verificare
se esso configurasse un abuso e per assicurare che il pane venisse sempre
pesato direttamente alla vendita.
Una settimana prima dell'ultimo Consiglio Comunale tenuto in
data 13/6/2013 e cioè prima ancora che
il Sindaco rispondesse alla mia interrogazione, ho visto sui muri un documento del Sindaco che
comunicava quanto tutti conosciamo e cioè che i panettieri dopo un incontro in
Comune avevano concesso di istituire una fascia di vendita del pane a 2 euro
dalle ore 20.00 o in alternativa di comprare il pane a tale prezzo ma solo
nella pezzatura di un chilo.
In tale Consiglio Comunale, che nella seconda parte si è
tenuto in forma aperta su richiesta del Cantiere Popolare, finalmente ho potuto ( dopo venticinque giorni
dalla mia prima richiesta ) illustrare la mia interrogazione, ascoltare la
risposta del Sindaco ed esprimere le mie opinioni.
Questi, finora, i
fatti nella loro successione. E adesso le mie opinioni :
Perchè mi sono subito schierato contro tale aumento ? ovviamente,
oltre che per il fatto che io stesso sono consumatore, anche per diversi altri motivi :
Primo perchè non c'è stato, per quello che mi risulta, un recente
aumento di prezzo della farina e/o di altra merce utile per la produzione del
pane ad eccezione del sesamo ( così come addotto da alcuni panettieri ).
Secondo perchè tale aumento è caduto in un momento grave dal
punto di vista socio- economico ( molte persone per mangiare oramai possono
spendere solo un euro ).
Terzo perchè il pane
non viene pesato e spesso viene segnalato un peso inferiore a quello
dichiarato.
Quarto perchè in realtà il prezzo del pane bianco non viene
dichiarato e se compri un bocconcino 20 centesimi o un panino 40 cent. e poi lo
pesi ti accorgi che il prezzo di tale tipo di pane in realtà si avvicina a 5
euro.
Quinto perchè l'
aumento del prezzo del pane da parte di tutti i Panettieri contemporaneamente,
configura a mio avviso una operazione di cartello.
Infine perchè essendo consigliere comunale e guardando da
comunista più alle esigenze dei più deboli piuttosto che di quelle meno
svantaggiate, ho sentito la necessità di sollevare il problema senza sentirmi
necessariamente contro i Panettieri ma neanche mettendo la testo sotto la
sabbia.
Sulle ricadute sociali di un aumento così consistente ho già
detto parecchio in Consiglio C. citando anche
l'Art. 3 e l'ART. 41 della Costituzione Italiana che dice che l'iniziativa
economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l'utilità
sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità
umana. Quindi i Costituenti ci dicono che l'iniziativa è libera ma l'economia
non può svolgersi intaccando la dignità dei fruitori della stessa attività
economica. Certo mi sarei aspettato una qualche riflessione in più anche da parte dei Panettieri in
quanto il solo aumento del prezzo del sesamo ( così viene ufficialmente detto
da vari Panettieri ) non credo che da solo possa giustificare il 20% di aumento del prezzo del
pane. Soprattutto tenendo conto che, in molti casi il peso del pane è inferiore
a quello dichiarato ( così come testimoniano molti cittadini e come noi tutti
sappiamo ).
Un panettiere ha legittimamente lamentato un eccessivo costo
del gas nel nostro Comune, dell'energia elettrica, della TARSU ecc... ma mi
chiedo, questi costi, per tutti gli
altri cittadini e per le altre categorie si sono ridotti o sono aumentati anche
per loro? Certo si può e si deve discutere anche di questo e sarebbe opportuno
che qualcuno finalmente se ne occupasse e verificasse se ad esempio il gas a
Belmonte viene fatto pagare di più che in altri Comuni ma ciò, qualora fosse
vero, non credo possa consentire ai
Panettieri di scaricarne le conseguenze
sui cittadini che comprano un bene di prima necessità e che hanno gli stipendi
bloccati da quattro anni o che addirittura uno stipendio non lo percepiscono.
Se poi consideriamo che tutti i panettieri
contemporaneamente hanno aumentato il prezzo del pane ecco allora che si
potrebbe configurare una operazione di cartello che qualora venisse verificata e accertata potrebbe e dovrebbe essere sanzionata. Infatti
andrebbe a violare, secondo me, le leggi
Bersani n° 248 del 04/8/2006 art. 1 e 3,
e n° 40 del 02/04/2007 art. 1 nonchè l'
art. 81 del Trattato istitutivo della Comunità europea che, nell'ambito dei
diritti civili e sociali, sono state varate per assicurare ai cittadini
consumatori la libertà di scelta nel contesto di un mercato maggiormente
concorrenziale.
E non solo, ma tale decisione
unanimemente presa e contemporaneamente attuata dai Panettieri Belmontesi, potrebbe
innescare a mio avviso un' azione domino che a cascata porterebbe all'aumento
della farina e quindi ad un ulteriore aumento del pane e anche di altri generi
di prima necessità in un Comune, il nostro, dove già tutto costa di più
rispetto ad altri comuni viciniori e addirittura alla stessa Palermo.
Il nostro obiettivo deve essere il ragionamento, "
sedersi ad un tavolo " come sostiene qualche Collega. Ed io potrei essere
d'accordo ma sicuramente non con le premesse che si sono create. Una cosa infatti
è certa e cioè che si è creata una
barriera difficilmente valicabile tra i panettieri e i consumatori che hanno
vissuto l'aumento del prezzo del pane
come una ingiustizia soprattutto alla luce della situazione socio-economica e
di comportamenti di taluni Panettieri che ovviamente non possono essere
condivisi.
Tutti inoltre abbiamo capito che il Sindaco, pur non potendo
intervenire sui prezzi, è uscito
sconfitto dal primo incontro con i Panettieri e la sua debolezza e incapacità a schierarsi nettamente a favore
dei cittadini -consumatori è testimoniata oltre che dalla scorrettezza
istituzionale nei miei confronti ( mi ha risposto con lo stesso documento che
aveva fatto affiggere prima sui muri ed eludendo molto " democristianamente " le mie
domande ) su cui il Presidente del Consiglio Comunale ha chiuso per l'ennesima
volta non uno ma due occhi, anche dalla sua proposta di un tavolo tra
l'Amministrazione, il Presidente del consiglio comunale, i Capigruppo,
le Organizzazioni di categoria ecc.
Io non ho ancora
deciso se parteciperò a tale incontro pur avendo inizialmente pronunciato un "ni". Auspico invece che tutti i
Panettieri, piuttosto che farsi strumentalizzare da qualcuno che vuole
collezionare qualche punto, così come
hanno aumentato il prezzo del pane altrettanto lo riportino a quello iniziale
cominciando anche a pesare il pane. Non sarà un segno di debolezza. Io
personalmente lo vedrò come un gesto nobile da parte di lavoratori e piccoli
imprenditori che di fronte alle proprie difficoltà riconoscono che in questo
momento così delicato per tutti un piccolo-grande sacrificio sarà apprezzato da
tutti. E sono sicuro che quella barriera di cui parlavo prima cadrà e torneremo
ad avere fiducia e rispetto reciproco come attiene a una Comunità come la
nostra. Sarei felice inoltre, e penso sicuramente anche qualche altro Collega
Consigliere, di ascoltare le loro ragioni per portarle in Consiglio e se giuste
farne delle battaglie per la loro affermazione.
Franco
La Barbera
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