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domenica 16 giugno 2013

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: "AUMENTO DEL PANE" LETTERA DEL CONSIGLIERE COMUNALE FRANCO LA BARBERA

Cari Marco e Cetta, desidero esprimervi il mio pensiero sul tema dell'aumento del prezzo del pane perchè Voi possiate farlo  conoscere, se lo ritenete opportuno, ai vostri  Lettori.
Com'è noto,  in data 20/5/2013 nel nostro Comune, è stato aumentato da tutti i Panettieri di Belmonte il prezzo del pane da 2.00  a 2, 40 euro ( cioè del 20% ) e nella stessa data il sottoscritto, intuendo  subito la gravità di tale decisione, ha chiesto al Sindaco, nel corso del Consiglio Comunale che si teneva nella stessa data, di adoperarsi, nella sua veste istituzionale, per bloccare l'aumento sopra citato. Non ricevendo alcuna comunicazione da parte del Sindaco, in data 27/5/2013 ho presentato una interrogazione  dove gli chiedevo, dopo avere ravvisato una probabile operazione di cartello e rappresentato le difficoltà per le famiglie belmontesi nel dovere sostenere l'aumento del pane, cosa intendesse fare per bloccare  l'aumento del prezzo del pane, per verificare se esso configurasse un abuso e per assicurare che il pane venisse sempre pesato direttamente alla vendita.

Una settimana prima dell'ultimo Consiglio Comunale tenuto in data  13/6/2013 e cioè prima ancora che il Sindaco rispondesse alla mia interrogazione,  ho visto sui muri un documento del Sindaco che comunicava quanto tutti conosciamo e cioè che i panettieri dopo un incontro in Comune avevano concesso di istituire una fascia di vendita del pane a 2 euro dalle ore 20.00 o in alternativa di comprare il pane a tale prezzo ma solo nella pezzatura di un chilo.
In tale Consiglio Comunale, che nella seconda parte si è tenuto in forma aperta su richiesta del Cantiere Popolare,  finalmente ho potuto ( dopo venticinque giorni dalla mia prima richiesta ) illustrare la mia interrogazione, ascoltare la risposta del Sindaco ed esprimere le mie opinioni.
Questi, finora,  i fatti nella loro successione. E adesso le mie opinioni :
Perchè mi sono subito schierato contro tale aumento ? ovviamente, oltre che per il fatto che io stesso sono consumatore, anche  per diversi altri  motivi :
Primo perchè non c'è stato, per quello che mi risulta, un recente aumento di prezzo della farina e/o di altra merce utile per la produzione del pane ad eccezione del sesamo ( così come addotto da alcuni panettieri ).
Secondo perchè tale aumento è caduto in un momento grave dal punto di vista socio- economico ( molte persone per mangiare oramai possono spendere solo un euro ).
Terzo perchè  il pane non viene pesato e spesso viene segnalato un peso inferiore a quello dichiarato.
Quarto perchè in realtà il prezzo del pane bianco non viene dichiarato e se compri un bocconcino 20 centesimi o un panino 40 cent. e poi lo pesi ti accorgi che il prezzo di tale tipo di pane in realtà si avvicina a 5 euro.
Quinto  perchè l' aumento del prezzo del pane da parte di tutti i Panettieri contemporaneamente, configura a mio avviso una operazione di cartello.
Infine perchè essendo consigliere comunale e guardando da comunista più alle esigenze dei più deboli piuttosto che di quelle meno svantaggiate, ho sentito la necessità di sollevare il problema senza sentirmi necessariamente contro i Panettieri ma neanche mettendo la testo sotto la sabbia.
Sulle ricadute sociali di un aumento così consistente ho già detto  parecchio in Consiglio C. citando anche l'Art. 3 e l'ART. 41 della Costituzione Italiana che dice che l'iniziativa economica privata è libera ma non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana. Quindi i Costituenti ci dicono che l'iniziativa è libera ma l'economia non può svolgersi intaccando la dignità dei fruitori della stessa attività economica. Certo mi sarei aspettato una qualche riflessione  in più anche da parte dei Panettieri in quanto il solo aumento del prezzo del sesamo ( così viene ufficialmente detto da vari Panettieri ) non credo che da solo possa  giustificare il 20% di aumento del prezzo del pane. Soprattutto tenendo conto che, in molti casi il peso del pane è inferiore a quello dichiarato ( così come testimoniano molti cittadini e come noi tutti sappiamo ).
Un panettiere ha legittimamente lamentato un eccessivo costo del gas nel nostro Comune, dell'energia elettrica, della TARSU ecc... ma mi chiedo, questi costi,  per tutti gli altri cittadini e per le altre categorie si sono ridotti o sono aumentati anche per loro? Certo si può e si deve discutere anche di questo e sarebbe opportuno che qualcuno finalmente se ne occupasse e verificasse se ad esempio il gas a Belmonte viene fatto pagare di più che in altri Comuni ma ciò, qualora fosse vero, non credo possa  consentire ai Panettieri  di scaricarne le conseguenze sui cittadini che comprano un bene di prima necessità e che hanno gli stipendi bloccati da quattro anni o che addirittura uno stipendio non lo percepiscono.
Se poi consideriamo che tutti i panettieri contemporaneamente hanno aumentato il prezzo del pane ecco allora che si potrebbe configurare una operazione di cartello che qualora venisse  verificata e accertata potrebbe  e dovrebbe essere sanzionata. Infatti andrebbe a violare, secondo me,  le leggi Bersani  n° 248 del 04/8/2006 art. 1 e 3,   e n° 40 del 02/04/2007 art. 1 nonchè l' art. 81 del Trattato istitutivo della Comunità europea che, nell'ambito dei diritti civili e sociali, sono state varate per assicurare ai cittadini consumatori la libertà di scelta nel contesto di un mercato maggiormente concorrenziale.
 E non solo, ma tale decisione unanimemente presa e contemporaneamente attuata dai Panettieri Belmontesi, potrebbe innescare a mio avviso un' azione domino che a cascata porterebbe all'aumento della farina e quindi ad un ulteriore aumento del pane e anche di altri generi di prima necessità in un Comune, il nostro, dove già tutto costa di più rispetto ad altri comuni viciniori e addirittura alla stessa Palermo.
Il nostro obiettivo deve essere il ragionamento, " sedersi ad un tavolo " come sostiene qualche Collega. Ed io potrei essere d'accordo ma sicuramente non con le premesse che si sono create. Una cosa infatti  è certa e cioè che si è creata una barriera difficilmente valicabile tra i panettieri e i consumatori che hanno vissuto  l'aumento del prezzo del pane come una ingiustizia soprattutto alla luce della situazione socio-economica e di comportamenti di taluni Panettieri che ovviamente non possono essere condivisi.
Tutti inoltre abbiamo capito che il Sindaco, pur non potendo intervenire sui prezzi,  è uscito sconfitto dal primo incontro con i Panettieri e la sua debolezza  e incapacità a schierarsi nettamente a favore dei cittadini -consumatori è testimoniata oltre che dalla scorrettezza istituzionale nei miei confronti ( mi ha risposto con lo stesso documento che aveva fatto affiggere prima sui muri ed eludendo  molto " democristianamente " le mie domande ) su cui il Presidente del Consiglio Comunale ha chiuso per l'ennesima volta non uno ma due occhi, anche dalla sua proposta di un tavolo  tra  l'Amministrazione, il Presidente del consiglio comunale, i Capigruppo, le Organizzazioni di categoria ecc.
Io  non ho ancora deciso se parteciperò a tale incontro pur avendo inizialmente pronunciato  un "ni". Auspico invece che tutti i Panettieri, piuttosto che farsi strumentalizzare da qualcuno che vuole collezionare qualche punto,  così come hanno aumentato il prezzo del pane altrettanto lo riportino a quello iniziale cominciando anche a pesare il pane. Non sarà un segno di debolezza. Io personalmente lo vedrò come un gesto nobile da parte di lavoratori e piccoli imprenditori che di fronte alle proprie difficoltà riconoscono che in questo momento così delicato per tutti un piccolo-grande sacrificio sarà apprezzato da tutti. E sono sicuro che quella barriera di cui parlavo prima cadrà e torneremo ad avere fiducia e rispetto reciproco come attiene a una Comunità come la nostra. Sarei felice inoltre, e penso sicuramente anche qualche altro Collega Consigliere, di ascoltare le loro ragioni per portarle in Consiglio e se giuste farne delle battaglie per la loro affermazione.

                                                                                              Franco La Barbera


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