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lunedì 22 luglio 2013

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: RESOCONTO DELLA RIUNIONE SULL’AUMENTO DEL PREZZO DEL PANE CONVOCATA DAL SINDACO

Carissima signora Greco, Le invio copia dell'ultimo documento da me prodotto sulla riunione gattopardesca organizzata dal Sindaco sull'aumento del prezzo del pane. Ritengo, per quanto già molte persone lo conoscano, farlo conoscere ulteriormente in quanto atto conclusivo di una battaglia risultata vincente per tutto il gruppo. A margine dello stesso documento infatti, valga ricordare che già qualche panettiere non solo è tornato indietro ma addirittura vende il pane ad un prezzo più basso rispetto a prima. Rimane forse da battere ulteriormente sulla pesatura del pane. Qualora Lei lo condividesse, potrebbe farlo girare tramite il Suo sito. 
Ciao e grazie. 
Franco La Barbera.

Come annunciato   nella mia precedente lettera aperta,  in data 28/6/2013 si è tenuta una riunione convocata dal Sindaco di Belmonte Mezzagno sul tema dell'aumento del prezzo del pane. Eravamo presenti oltre al Sindaco e all'Assessore D. Benigno, il consigliere comunale M. Milone per il PD,  R. Pizzo per il Cantiere Popolare, io in rappresentanza della Sinistra per Belmonte e sei panettieri ognuno in rappresentanza di se stesso.
Una  riunione così organizzata non poteva ovviamente avere, come era prevedibile,  nessun valore. Intanto  perché non era verbalizzata, poi  perché i panettieri non rappresentavano tutta la categoria ma se stessi, e infine perché non c'era all'ordine del giorno il ritorno al prezzo originario di 2,00 euro.
Il Sindaco, infatti, " per non dispiacere nessuno " ha continuato a tergiversare chiedendo ai panettieri semplicemente di allargare la fascia di calmierazione,  mentre M. Milone ha proposto di ridurre il prezzo del pane a 2,20 euro. I panettieri hanno parlato ciascuno delle proprie difficoltà e qualcuno avrebbe voluto sentire una proposta su un qualche  accordo che ovviamente venisse ratificato dai presenti.
Il sottoscritto, non condividendo l'impostazione della riunione,  ha ritenuto opportuno innanzi tutto rappresentare  le posizioni già espresse precedentemente e cioè:

1) l'aumento del prezzo del pane non è giustificato ed è stato fatto contemporaneamente da tutti i panettieri raffigurando una operazione di cartello; 
2) si continua a non esporre il prezzo reale del pane bianco; 
3) si continua a non pesare il pane; 
4) la così detta fascia di calmierazione delle 20.00, istituita da alcuni panettieri è un' offesa e un' umiliazione nei confronti dei cittadini.

Successivamente ho chiarito che  in rispetto alle leggi che sanciscono la libertà d'impresa, non intendevo violare le prerogative dei panettieri, e che  però non ero d'accordo con le loro scelte e con i loro metodi di vendita, e che auspicavo invece che riflettessero sulle  leggi che regolamentano la concorrenza e quindi sul diritto dei cittadini - consumatori di potere scegliere. Pertanto ho detto che non si potevano fare accordi proprio perché nessuno di noi poteva arrogarsi questa prerogativa e che invece occorreva una riflessione di tutti i panettieri al fine di tornare al prezzo originario di 2.00 euro.
Non c'è stato,quindi,  e ribadisco non ci poteva essere, nessun accordo, in quanto, mai come in questo caso, il ruolo del politico era, a mio avviso,  quello di sollevare un problema e invitare a cambiare percorso mentre quello dei panettieri era quello di ascoltare, rappresentare le proprie motivazioni ma poi autodeterminarsi senza fare cartello.
Ed allora, in considerazione proprio di questo ultimo punto, poiché qualche panettiere, saggiamente e apprezzabilmente aggiungo,  ha già fatto marcia indietro, mentre altri continuano a vendere il pane a 2,40 euro e in più non dichiarano il prezzo del pane bianco ( che in alcuni casi, supera nettamente quello praticato persino a  Palermo ), in assenza di un Sindaco e di un Assessore che quantomeno si intestino la battaglia per fare rispettare il peso del pane e la trasparenza dei prezzi, ritengo che i cittadini abbiano a questo punto il diritto di auto-organizzarsi per poter comprare il pane ad un prezzo ragionevole. E quello di prima,   2,00 euro, secondo la mia opinione,  indubbiamente lo era.
Perchè allora non privilegiare quei  panettieri che umilmente hanno fatto marcia indietro ? Oppure, perchè non  sperimentare  anche altre forme organizzative ?
Questa, però, deve ovviamente essere una libera scelta di ogni cittadino.                                         
                                                             
Belmonte Mezzagno 05/7/2013      
                                                       
                                                                                        La Sinistra per Belmonte

                                                                                         Franco La Barbera

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