Il Comune di Belmonte Mezzagno
rischia il “Default”, ovvero il dissesto finanziario, a causa dell’enorme
situazione debitoria in cui versa! Circa 12 milioni di euro di debiti, di cui
8.904,135 sono solo con l’Ato. Il Comune
ha chiesto di aderire al decreto “Salva Comuni” (Ex Governo Monti), per poter
ottenere liquidità e far fronte alle spese debitorie. Si aspetta l’esame della
pratica dalla Corte dei Conti che valuterà se il Comune è in grado di pagare tale
mutuo in 10 anni o in 20 anni, o se invece è in dissesto. Purtroppo il nostro
Comune non ha un buon Curriculum: ha sforato il patto di stabilità, non è stato
un Comune Virtuoso, non ha mai fatto negli anni passati la raccolta
differenziata e via dicendo. Dati che non giocano a nostro favore.
Il cosiddetto “decreto salva-comuni” varato dal Governo Monti, rappresenta, in un
momento fortemente delicato dal punto di vista economico e finanziario, uno
strumento importante per rendere possibile il riequilibrio stabile del bilancio
dell’Ente, ma che a fronte di quel riequilibrio, costa sacrifici ai cittadini,
poiché si dovrà aumentare tasse ed aliquote varie, oltre che la riduzione
inevitabile dei servizi, sperando non si eliminino quelli veramente
indispensabili e utili ad alcune fasce di cittadini.
Speriamo che, dal punto di vista
sociale, non siano sempre gli stessi a pagare e che il Comune attui una seria
lotta all’evasione.
Nell’attesa della risposta da
parte della Corte Dei Conti,( prevista per il 21 giugno), il Comune ha chiesto
un anticipo di cassa alla Cassa Depositi e Prestiti in quanto privo di
liquidità. Infatti questo mese i dipendenti comunali non hanno percepito lo
stipendio. Comunicazione del perché che è stata resa stamattina, in Aula Consiliare,
dal Sindaco Di Liberto e dall’Assessore al Bilancio rag. Orifici, nella riunione con tutti i
dipendenti. Una riunione di fuoco che ha visto le lamentele dei dipendenti e i
tentativi di spiegazione da parte del Sindaco. Mali umori, mancanza di gestione
da parte dei Responsabili, precari, mancanza di strumenti per ottimizzare e
indicizzare il lavoro dei dipendenti, che non portano ad un rendimento del 100% lavorativo.
Una lotta contro i mulini a vento
che non vedrà né vinti né vincitori ma solo perdite!
La cifra dei 12 milioni di euro di prestito che spetterebbe
al Comune di Belmonte, non sarà la soluzione di tutti i mali. Comunque, sarà
“lacrime e sangue” per tutti i cittadini.
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