Il marranzano è uno
strumento musicale tipico siciliano, che nel tempo ha accompagnato i canti
popolari dei carrettieri. Conosciuto anche come Mariuolu a Palermo,
marauni a Catania, ngannalarruni ad Agrigento lo scacciapensieri appartiene
alla famiglia degli idiofoni a pizzico ed è costituito da una lametta metallica
fissata su un telaio in ferro. Il suono, molto particolare, è generato dalla
vibrazione della lametta e si può modificare con il movimento delle labbra,
delle guance e della cavità orale. Presenta una notevole varietà di forme e
modelli a seconda delle altre aree geografiche in cui è presente. Sì, perchè il
marranzano, presente in Sicilia dall'epoca tardo medievale, in realtà è uno
strumento molto più diffuso di quanto crediamo.
Conosciuto in Europa già dal XIV secolo ha conosciuto una particolare
diffusione in Europa centrale nel corso del 1700/1800, specie in area Tedesca.
Chiamato maultrommel in Germania e italian jew's harp in Inghilterra, in realtà
è anche noto in Francia con il nome Guimbarde, e nei paesi baschi con quello di
muxukitarra (chitarra di bocca). Con caratteristiche molto simili lo strumento
è presente anche in Indonesia e in Vietnam. Le origini pare infatti ci portino
tra l'Asia Orientale e Sud-Orientale, e i modelli più antichi, erano
probabilmente costruiti in canna di bambù, proprio come quelli che attualmente
si possono trovare in quelle aree. In Sicilia il marranzano tuttavia presenta
delle caratteristiche costruttive che lo fanno distinguere da tutti gli altri
modelli di scacciapensieri. Purtroppo la musica generata dal marranzano è stata
nel tempo associata alla malavita locale, – anche per l'accostamento fatto
nell'ambito di alcuni film molto noti-, e questa fama ha portato a svilire il
vero valore culturale dello strumento che pare ormai essere relegato alla
categoria del souvenir caratteristici, complice anche la quasi totale scomparsa
degli antichi artigiani che producevano strumenti di qualità.
Oggi il suono dello scacciapensieri sta conoscendo momenti di rivalutazione
all'interno di un contesto musicale europeo, ed è sempre più inserito in circuiti
di innovazione e sperimentazione in campo jazzistico e della musica
elettronica.
“il marranzano tristemente vibra
nella gola del carraio che risale
il colle nitido di luna, lento
tra il murmure d' ulivi saraceni”
Questo è uno stralcio
tratto dalla nota poesia di Salvatore Quasimodo – Strada di Agrigentum, del
1938, dove Quasimodo evoca nostalgicamente alcune immagini della sua Sicilia
quasi per resistere, attraverso il ricordo, alla distanza forzata dalla sua
terra.
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